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Al Gran Ferro, Raffaele Paolucci e la Scuderia del Sale hanno portato in mostra la splendida collezione di moto d’epoca da dirt track di Pietro Paolo Giacomello, ex preparatore e meccanico del campione Armando Castagna, nonchè organizzato una galleria fotografica utilizzando l’archivio di Gianni Tomba, memoria storica dello Speedway Italiano. Francesco Borgato, supporter d’eccellenza della specialità, avrebbe dovuto curare una rassegna stampa per i visitatori. Purtroppo il terremoto l’ha costretto a casa. Questo è il reportage dell’Inazuma Cafè (e se non sapete cos'è il dirt track, ve lo spiego qui sotto). Da non perdere...

At Gran Ferro, Raffaele Paolucci and the Scuderia del Sale brought on stage the awesome vintage collection of dirt track motorcycles owned by Pietro Paolo Giacomello, a former trainer and mechanical tuner of the champ Armando Castagna. They also organized a photo gallery using the archive of Gianni Tomba, historical supporter of the Italian Speedway. Francesco Borgato, expert in the specialty should have brought some historical press material for the visitors. Unfortunately, the earthquake forced him home. This is the Inazuma Cafè’s report. Don't miss it...








Jawa 1987. Motore Jawa 2 valvole, monoalbero in testa con distribuzione a catena. Due marce, la prima cortissima si usava (e si usa ancora oggi) solo per la partenza. Telaio più lungo di quello da speedway tradizionale con angolo di incidenza della forcella anteriore diverso per sopperire alle vibrazioni causate dai chiodi (max. 28mm). Pilota e proprietario: Franco Mozzato

Jawa 1987. Jawa 2-valve engine, single overhead camshaft with chain distribution. Two speeds. Frame longer than the traditional speedway one with a different angle of incidence of the front fork to provide for the vibrations caused by the spikes (max. 28mm). Pilot and owner Franco Mozzato






RL4 1975. Motore con distribuzione ad aste e bilancieri, alimentato ad alcool metilico, accensione a magnete, lubrificazione a perdere con pompa esterna, 498cc, 9-10.000rpm, 60hp. Usando un basamento Weslake 2 valvole un preparatore inglese, RL, ideo questa conversione a 4 valvole che ottenne buoni risultati. Pilota: Charlie Brown.

RL4 1975. Engine’s distribution with pushrod and rocker, fuelled by methanol, magneto ignition, loss lubrication with external pump, 498cc, 9-10000rpm, 60hp. Using a Weslake 2 valves base a British tuner, RL, made this 4 valve conversion to with good results. Pilot: Charlie Brown


SR4 1975. Motore a 4 valvole con doppio albero a camme in testa comandato per mezzo di alberi di rinvio e cinghia dentata, alimentato ad alcool metilico, accensione a magnete, lubrificazione a perdere con pompa esterna, 498cc, 9.000rpm, 55-60 hp. Su un basamento Jawa a 2 valvole, l’australiano Neil Street, nonno materno del 3 volte campione del mondo Jason Crump, ideò questo motore portato al terzo posto nella finale mondiale del 1976 proprio da Phil Crump, papà di Jason. Pilota: Paolo Noro

SR4 1975. 4-valve engine with double overhead camshaft belt driven, fuelled by methanol, magneto ignition, loss lubrication with external pump, 498cc, 9000rpm, 55-60 hp. On a base Jawa 2-valve, the Australian pilot Neil Street, grandfather of the 3 times world champion Jason Crump, invented this engine and Phil Crump, Jason’s father, brought it to the podium at the 1976 World Cup final. Pilot: "Paul Noro

Il dirt track, questo sconosciuto...

Giuro, io ne so veramente poco. Ma la visione delle moto al gran ferro mi ha spinto a documentarmi un po'. Sono certo che i lettori dell'Inazuma cafè sanno già tutto... Ma magari non tutti, specialmente a sud del Rubicone....

Lo speedway, o dirt track, si corre su piste ovali in terra della lunghezza minima di 340 metri (short track) e massima di 420 metri (misurata a 1 metro dalla corda) da percorrersi in senso rigorosamente antiorario. Il fondo è in terra, più o meno battuta, sabbia o ghiaia. Ma esiste lo speedway su ghiaccio. Le moto da speedway sono uniche: motore di 500 cc a 4 tempi superquadro alimentato ad alcol metilico, distribuzione quasi sempre ad aste e bilancieri e lubrificazione a perdita d'olio. Le moto sono prive di cambio, o hanno solo due marce di cui una prima, cortissima, per le partenze; mancano gli inutili ammortizzatori posteriori e il freno anteriore, che sarebbe pericolosamente inutile nella guida, interamente basata sulla tecnica di derapata in controsterzo.

Anche se non è certo, pare che lo speedway sia nato in Australia intorno agli anni ’20 ed è tutt’oggi molto popolare nei paesi anglosassoni, con un crescente interesse anche in Italia dove conta un buon numero di appassionati, specialmente nel triveneto, dove esistono alcune piste. Venne portato in italia da un marinaio istriano che aveva viaggiato a lungo in Australia, Adolfo Marama Toyo, poi divenuto celebre come pilota e progettista. Negli anni trenta, Toyo organizzò le prime competizioni nello stadio Littorio di Trieste e nello stadio Moretti di Udine.

E se vi è venuta voglia di saperne ancora di più, seguite il blog di Raffaele Paolucci e leggete la rivista SideBurn... Come inizio credo possa bastare.

1 comment:

  1. Se questo è solo l'inizio... Ti aspettiamo attorno all'ovale. Ormai sei un ambasciatore dello speedway!
    Grazie mille.

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